Dico questo perché per me è sempre un piacere imparare cose nuove, cose che amo conoscere e apprendere.
Tornando a noi, associare tale mondo ai dipinti mi ha subito affascinato. Amo profondamente l'arte si è capito. Dipinti, disegni, incisioni, sculture, melodie ecc. Se poi certe opere vengono associate a un mito o a una storia, ancora di più si accende in me un profondo interesse.
Quindi eccomi a parlare di tale argomento.
Partiamo con le sirene.
Tutti conosciamo il mito di tali creature. Esistono versioni differenti del mito, ma per la maggiore si conosce quello delle bellissime donne che attirano i marinai con il loro canto e la loro bellezza, per condurli a un destino incerto in alcuni casi...
Giulio Aristide Sartorio, rappresenta in tale modo la sirena. Un quadro bellissimo, che ho conosciuto grazie ad un'amica. E che ormai nel mio immaginario personale rappresenta le sirene.
Una scena molto evocativa, la sirena che galleggia delicatamente sul pelo dell'acqua con gli occhi chiusi, abbandonata a se stessa quasi. Il marinaio è come se cercasse di salvarla, sporgendosi per prenderla.
Però si notano alcuni teschi umani vicino alla bellissima creatura. Presagio di un'infausta fine per il ragazzo.
John William Waterhouse (che adoro sempre di più) ha dipinto una sirena solitaria. In riva al mare intenta a pettinarsi i capelli. Quello che adoro di questo quadro è che si percepisce il mare. Com'è rappresentato senti l'umidità, il suo odore, il suo rumore. E la sirena è la creatura che più affascina nei mari. L'espressione del viso mi ha colpito molto. Sembra quasi che sia stata scoperta da qualcuno in questo suo attimo di intimità, fuori dal proprio elemento.
Gli dei greci sono stato il soggetto per molte opere di artisti, per secoli sono stati rappresentati, protagonisti di miti famosissimi.
Sempre di Waterhouse è il quadro di Apollo e Dafne. Anche se è un mito conosciutissimo, e ci sono altre opere sia di pittura che di scultura che lo rappresentano in modo egregio, devo dire che questo è il mio preferito. Gli sguardi dei protagonisti sono magnifici. Da una parte Dafne con il suo volto ansioso. Timorosa di essere raggiunta prima che la metamorfosi faccia effetto. Dall'altra Apollo, con uno sguardo molto più cupo e nero. Si intravede dalla forma della bocca che denota già la sua tristezza per la fuga dell'amata.
Giorgio Vasari a Palazzo Vecchio ha dipinto una delle scene che più volte ho visto nei miei libri di arte e mitologia. La castrazione di Urano da parte di Crono. E' uno dei miti più importanti e significativi. La prima fine di un ciclo di divinità.
Crono evira il padre e quindi gli toglie il potere prima di ucciderlo del tutto. Un gesto davvero orribile, se poi si pensa che viene fatto da un figlio spinto dalla madre. Ah ma i torti si pagano...vero Crono?
La scena io la trovo traumatica, vedere un vecchio che viene trattato cosi mi ha sempre disturbato.
Sandro Botticelli ha dipinto come tutti sanno la nascita di Venere. Mito che si ricollega a quello precedente. Infatti si narra che Venere sia nata dalla schiume delle onde vicino a Cipro. Schiuma che si è formata quando Crono getto in mare i genitali del padre. Stranamente non apprezzo particolarmente questo quadro, lo confesso. Non so perché ma lo trovo...come dire....insomma gli manca quel qualcosa che mi colpisce...non so dove dovrebbe colpire nemmeno ma so che non lo fa...per me ovviamente.
Non solo miti greci. Anche quelli norreni mi interessano particolarmente.
Peter Nicolai Arbo . Asgårdsreien un nome che è tutto un programma. Il mito della caccia selvaggia ha varie versioni, a seconda della regione i protagonisti di tale evento cambiano. In questa troviamo le divinità norrene intente a scendere dal cielo con tutta la loro forza, intenti a portare a termine la caccia. Si percepisce la forza e la potenza dirompente di una tempesta. Amo anche vedere sullo sfondo quel bagliore incandescente. Cosi diverso rispetto alla cupezza del quadro, come a sottolineare la differenza fra Asgard e il mondo dei mortali.
Vorrei chiudere con un quadro singolare. Suggeritomi da una cara amica che ha capito molto sui miei gusti artistici(la stessa della sirena )
Le rose di Eliogabalo di Lawrence Alma Tadema.
Nella Historia Augusta viene narrato di come Eliogabalo, imperatore romano, abbia organizzato un banchetto che si tenne sotto un finto soffitto pieno di petali di rosa, che l'imperatore fece cadere durante la cena. Ma erano cosi tanti che alcuni ospiti finirono soffocati.
Ecco questa opulenza omicida viene ben rappresentata nel quadro. E a me, visivamente piace(non la questione delle morti sia chiaro)
Che bellissimo post!
RispondiEliminaNon sono molto esperta di quadri o di pittori ma i miti e leggende mi affascinano tantissimo e quindi rievocare il tutto attraverso immagini mi è piaciuto moltissimo
Contentissimo che sia piaciuto. Cercherò di fare più post come questi d'ora in poi. Anche se piano piano voglio dare un tocco diverso al blog e parlare di argomenti che reputo piacevoli per me e per chi mi segue
EliminaSono felicissima di aver letto questo post, ho scoperto dei quadri davvero interessanti e mi sono piaciute le tue descrizioni.
RispondiEliminaA me,invece, piacciono moltissimo le rappresentazioni del mito di amore e psiche, in particolare i quadri di bouguereau.
Contento che anche tu abbia apprezzato.
EliminaMe ne ricorderò, magari nei prossimi post parlerò proprio di un argomento che lo riguarda.