venerdì 7 agosto 2020

Recensione The Winner's Curse Trilogy di Marie Rutkoski


Dopo tanto tempo ho deciso di riprendere il mano il blog e vedere quanto resisto. 

In ogni caso ecco a voi la recensione di The Winner's Curse, la trilogia completa, che ho letto di recente. Posso subito dire che questa lettura è stata inaspettatamente piacevole. In tutta franchezza ero pronto a leggere un libro si leggero, ma allo stesso tempo pervaso da quel'atmosfera Trash a cui forse mi ero abituato quando si trattava di certi titoli. Si perché nell'ultimo anno e più ogni volta che c'era di mezzo una protagonista femminile in un fantasy mi ritrovato sempre di fronte a un tipo di ragazza con determinate caratteristiche.

  • Ribelle 
  • Forte ma fragile 
  • Abile combattente 
  • Soggetta ad innamoramenti lampo che però non comprende subito. 
Intendiamoci. Kestrel (la protagonista) ha tutte queste caratteristiche ma Marie Rutkoski a differenza di altri autori e autrici ha il buonsenso di rimescolare le carte in tavola. E quindi abbiamo un essere ribelle ma in modo silenzioso, molto intimo, che quindi crea molta più empatia. La ribellione di Kerstel contro la società a cui appartiene non è diretta e schiacciante, e non è un qualcosa che viene mostrato subito in maniera esagerata. Anzi ci viene solo riportato come il suo carattere si sposa pochissimo con la società a cui appartiene, poi evolvendosi in qualcosa di più concreto e netto. Ma è una cosa che vediamo nascere e comprendiamo. Questa cosa spessa viene lasciata in sospeso oppure affrontata in maniera troppo basilare, del tipo ''è cosi perché è cosi...fa figo e basta'' qui no. Quindi primo punto a favore. 

Passiamo alla forza e sia emotiva che fisica e all'abilità combattiva. Kestrel è forte e fragile ma in maniera del tutto diversa. La sua fragilità viene esplorata solo nel terzo libro e solo dopo che succedono determinati eventi. Per quanto riguarda le abilità combattive, si è abile ma non quanto altre protagoniste super macchine da guerra. Anzi in uno scontro fisico si capisce che è nella media di un normale guerriero (Un Npc di un qualsiasi gdr) Aggiungiamoci anche che per due motivi lei non ama combattere (due motivi diversi che hanno un gran senso di esistere nel personaggio) quindi in fin dei conti non è una grande combattente. Ma in compenso è una grande stratega, si usa il cervello e non per escogitare piccoli trucchetti per uccidere il nemico di turno. No qui si parla di battaglie campali. E ripeto, ha un senso di esistere questa cosa. 

Per quanto riguarda l'innamoramento lampo. Non saprei che dire, mi sembra che lei a differenza di altre abbia raggiunto l'innamoramento passando davvero per varie tappe e maturando piano piano un sentimento tanto importante. 

Ovviamente tutto questo non viene descritto e maturato in maniera super eccelsa, ma devo dire che supera la media di molti altri libri e quindi il ritratto della protagonista secondo me è superiore a molte altre. 

Stessa cosa per i personaggi comprimari. Arin non mi ha esaltato come controparte maschile ma fa il suo dovere nella storia con qualche guizzo di unicità ogni tanto. Il resto dei personaggi non viene approfondito più di tanto, nemmeno il grande nemico della saga che appare verso la fine del primo libro. Ma anche qui, l'autrice riesce bene a darci quelle poche info basilari che però bastano a farci fare un  idea chiara, senza per forza voler indagare più su di loro. In questo modo il focus rimane sempre sui due protagonisti. Un punto a favore davvero grosso secondo me perché spesso ci si imbatte in comprimari con molto fascino che quindi distolgono molto l'attenzione da chi dovrebbe essere il vero motore della storia, beh qui non succede. 

L'ambientazione di tutta la storia non brilla per originalità ma anche qui non è che sia un grosso difetto. Abbiamo un impero di chiara ispirazione Romana negli usi più militareschi ma in un contesto per certi versi più evoluto dato che sono presenti cannoni e polvere da sparo. Questo cambia gli equilibri della guerra che si svolge ed è un ottimo espediente secondo me per creare situazioni molto cangianti per quanto riguarda le battaglie. Capisco che non è di grande importanza in una storia d'amore alla fine, ma ho apprezzato questo particolare. 

In conclusione.  la trilogia The Winner's Curse non è un libro che spacca la mascella nel leggerlo, ma è scorrevole e leggero, una lettura piacevole che può regalare sorprese e che non ha le pretese di essere qualcosa di troppo grande o eccessivo.


Grazie per aver letto questa recensione spero di avervi incuriosito e dato motivo di comprare l'intera trilogia. 

martedì 10 dicembre 2019

#Tralepieghedeltempo (Episodio 2°) Ti ricordi quella volta?

Settantacinque anni di Regno.
Non non stiamo parlando della Regina Elisabetta ma di Ramses II, uno dei monarchi più importanti della storia Egiziana, presente nella bibbia (non in termini lusinghieri). Oltre alla durata del suo regno, e della sua vita (morto a circa 90 anni per intenderci, se pensiamo che anche oggi sarebbe un risultato degno di nota figuriamoci 3000 anni fa) anche il suo aspetto era degno di nota. Pare fosse alto oltre 180 e che sfoggiasse una capigliatura rossa (nell'antico Egitto era rarissima).
Ma perché parlare di lui?
Perché vorrei parlarvi della Battaglia di Qades. 
Questa battaglia è stata davvero significativa per la storiografia. E' il primo riscontro storico di una battaglia (e conflitto) ricostruibile tramite documenti scritti. Se ci pensate è una cosa davvero stupefacente per chi ama la storia. Per la prima volta accade che due popoli si scontrino e documentino questo conflitto.
La cosa più interessante però sono le motivazioni per qui ciò avvenne.
I due regni più potenti dell'epoca si scontrano, quello Ittita e quello egiziano e le fonti non sono molto chiare su chi vinse quella battaglia.
Quello che sappiamo è che dopo quella battaglia si giunse ad un accordo i cui termini sono arrivate fino a noi (il documento arrivato fino a noi in più copie scritte sui materiali più vari, la cosa interessante e che alcuni esemplari sono scritti su fogli d'argento, metallo che nell'antico Egitto era molto più prezioso dell'oro).
Quello è il primo trattato di pace mai rivenuto nella storia.
Ok ancora non si capisce dove voglio arrivare. Voglio parlarvi del trattato in se? Dei suoi termini specifici, voglio parlare della battaglia come si svolse, o voglio parlarvi di alto?
Si di altro, più precisamente di propaganda politica.
Vedete, noi ci immaginiamo faraoni, imperatori, re antichi come sovrani assoluti.
Beh non è sempre oro ciò che luccica. Dionigi di Siracusa lo insegna a Damocle in modo chiaro.
In ogni contesto storico c'è e ci sarà sempre qualcuno che trama contro i potenti, e spesso cerca il favore e l'appoggio del popolo conscio del fatto che sia il modo più sicuro per togliere di mezzo il sovrano in questione.
Quindi ogni sovrano cosa cerca di fare nel corso del proprio regno? Rafforzare la propria posizione, in ogni modo possibile. C'è chi usa il pugno di ferro e la forza delle armi, chi si avvale di spie ricatti e altri metodi più sottili, chi semplicemente stermina ogni possibile rivale, e chi usa la propaganda (spesso in un contesto religioso).
Ora torniamo a Ramses. Gli storici ritengono che la battaglia la vinse lui, anche se non fu proprio una vittoria schiacciante. Forse una vittoria di Pirro, con forti perdite e difficile da mantenere e sfruttare.
Ma alcune testimonianze parlando di una vera e propria disfatta Ittitia. Dall'altro verso documenti Ittiti attestano che la sconfitta fu degli egizi. A chi credere? Beh la verità sta in mezzo ovviamente ma non è questo il punto.
Ramses a differenza di Muwatalli (il sovrano Ittita che fu suo avversario) ad un certo punto si ritrovò in una bizzarra condizione. Era infatti l'unico testimone vivente di quello scontro. Tutti gli altri erano morti.
Quindi analizziamo la situazione. Sei un faraone (quindi la tua opinione e le tue parole sono le più importanti dell'Egitto) e sei l'unico testimone di quello scontro. Nessuno anche di nascosto parlando al bar potrebbe dire ''io c'ero è andata così''. Quindi tu che fai? Racconti la tua semplicemente.
Esalti il tuo regno, il tuo potere e la tua potenza. I tuoi cittadini credono ancora in te nonostante l'età, pensano ancora di più che sei il sovrano degno e nessuno oserebbe sfidarti.
Propaganda politica antica.
Ora se ci pensate questa cosa nella storia si ripete sempre ed è una cosa che bisogna sempre mettere in contro quando si parla di un regno.
Vi faccio un esempio (sempre antico, non voglio parlare di contesti moderni perché mi sale la bile)
Caligola e Nerone, due imperatori romani che tutti conosciamo.
Quando si parla di loro la prima cosa che ci viene in mente è la pazzia, l'abuso di potere, gli eccessi e la distruzione.
Ma è davvero così? Esaminiamo la cosa.
Partiamo da un contesto linguistico. Vale a dire la lingua latina. Sappiamo che la lingua latina aveva due versioni. Vale a dire quella altolocata e quella volgare. I contesti in cui veniva usata sono chiari. Una era parlata dalla plebe e non abbiamo moltissime testimonianze scritte di essa (le scritte sui muri antichi sono le più frequenti) e poi c'è quella colta, quella della classe patrizia, usata nei documenti ufficiali e ancora più nelle opere degli autori antichi.
Quindi, se pensiamo a questo cosa possiamo dedurre? Che le testimonianze romane antiche, sulla storia e sulla cultura sono scritte da persone colte e allo stesso tempo appartenenti a questa classe.
Ora se pensiamo alle testimonianze che parlano dei due imperatori possiamo notare che chi scriveva di loro non era esattamente un pezzente. I biografi contemporanei dei due e quelli postumi appartenevano spesso alla classe senatoria che sempre di più era avversa agli imperatori romani.
Quindi non ci dobbiamo meravigliare se spesso i racconti delle loro scelleratezze sono esagerati e minuziosi.

Tutto sto discorso per dire cosa?
Semplice. Se studiate la storia non dovete prendere come esempio solo una testimonianza. Dovete analizzare una miriade di fattori. E dovete prendere in considerazione tutto. Dai testi scritti alle prove archeologiche. Dovete leggere della campagna militare di questo o quel re, valutare le armi dell'epoca, esaminare la dentatura di uno scheletro, valutare la qualità della ceramica di questa o quella regione.
Il lavoro dello storico è complesso e spesso poco chiaro. Sinceramente parlando io lo trovo affascinante perché ti permette di esplorare più campi di studio, dalla chimica all'antropologia alla matematica.
Voi che visione avete della storia?

domenica 1 dicembre 2019

#Tralepieghedeltempo (Episodio 1°) Causa Romana effetto Barbarico

Salve e ben venuti a questo primo post della nuova rubrica a cadenza settimanale.
#Tralepieghedeltempo parlerà, come è facile intuire di Storia.
Che siano eventi antichi di migliaia di anni oppure solo decenni, cercheremo di capire lo svolgersi di alcuni fatti e avvenimenti , di comprendere come mai alcuni di essi sono visti e percepiti in modo diverso da come sono  realmente avvenuti, oppure semplicemente scopriremo delle curiosità.

In questo primo post parleremo di uno degli eventi storici più importanti e significativi della storia dell'uomo.
Il crollo dell'impero romano, o meglio l'impero romano d'occidente.
Perché proprio questo argomento e perché questo titolo?
Beh perché giorni fa ho sentito (in una discussione ''pesudopolitica'') una persona affermare che l'impero romano è caduto per via delle invasioni barbariche. E li mi sono sentito veramente male.
Vedete usare la storia, ridotta ai minimi termini, per portare avanti strampalate teorie mi da davvero fastidio e diciamo che questo post serve come sfogo oltre che come introduzione.

Ufficialmente il crollo dell'impero romano d'occidente viene fissato con la data del 476 d.C.
Quando Odoacre (Re degli Eruli e capo di una rivolta degli stessi) Depose l'ultimo imperatore d'occidente Romolo Augustolo (nome ironico non trovate?) e inviò all'imperatore d'oriente le insegne imperiali.
Questa sarebbe la data ufficiale, ma come sappiamo spesso gli eventi storici non hanno un taglio netto, alcune situazioni si protraggono nel tempo e la caduta dell'impero romano è stato un lento declino, con qualche discesa più ripida e qualche piccolo barlume di speranza.
Di certo sono stati i barbari a tirare una linea netta in questo caso, ma è davvero loro il merito di aver fatto collassare il più grande impero del mondo?



Forse al giorno d'oggi non ci rendiamo conto di come fosse la vita a quei tempi. Anzi quasi certamente non lo facciamo. 
Lasciate perdere la tecnologia e tutto il resto. Parliamo di mentalità. 
Immaginate d'essere un cittadino romano del 117 d.C 
L'uomo più potente del mondo è un certo Publio Elio Traiano Adriano, noto ai più come Adriano.
Un uomo che aveva cervello e che si rese conto che l'impero era diventato davvero grande e immenso e che rischiava molto a spingersi in continue conquiste. Quindi penso bene di cambiare la normale ''tattica'' di Roma per quanto riguarda la politica estera. Non più conquiste ma ordine interno e sicurezza nei confini. 
Saprete già della costruzione del famoso Vallo di Adriano in Granbretagna  ad esempio. 
A noi potrebbe sembrare un cambiamento da poco ma questo cambio di rotta portato da Adriano (e anche da altri imperatori) benché fosse la scelta giusta, portò all'inizio delle prime crepe nell'impero. 

Bisogna capire che l'esercito romano era il fulcro dell'impero. Era la forza delle legioni che manteneva la pace e muoveva l'economia romana. 
Terre, schiavi, ricchezze. La guerra all'epoca aveva grandi spese ma i guadagni che ogni nuova campagna portava erano immensi. Con quelle ricchezze venne costruito l'impero. 
Non nascondiamoci dietro un dito, era un impero fondato sul sangue. 
Ma ovviamente non poteva durare in eterno, e infatti ecco che avvengono le prime scosse di assestamento. 
Già ai tempi di Augusto in Germania nel 9 d.C. nella battaglia di Teutoburgo l'esercito romano viene sconfitto e ben tre legioni (circa 15.000 uomini ) vengono annientati. Senza contare gli ausiliari. 
Una perdita non da poco se pensate che erano tutti cittadini Romani a pieno titolo ( i legionari non gli ausiliari) cioè persone che avevano la cittadinanza romana. 
Soldati esperti condotti in una vera e propria trappola mortale. 
Quella battaglia segnò la fine dell'espansione romana oltre il Reno, bloccando di fatti la crescita romana verso Europa continentale. 
Ad oriente invece c'era un altro vero e proprio muro. 
I Parti
Per più di tre secoli Romani e parti si scontrarono nel medi oriente (la storia è ciclica gente anche ora ci sono guerre in quelle zone lo so) 
Un continuo tira e molla che ha portato a molte vittorie e sconfitte. (Crasso fu ucciso proprio dai Parti e con la sua morte venne a mancare l'equilibrio nel primo triumvirato che poi poterà alla guerra civile e alla nascita dell'impero vero e proprio) 
Oltre a questi due confini c'erano anche quelli naturali che bloccavano l'espansione dell'impero. 
L'oceano atlantico e il deserto del Sahara. 
Quindi a parte piccoli condotti l'impero era praticamente intrappolato nei propri confini. Ecco perché Adriano prese quelle determinate decisioni. 
Probabilmente una persona molto più guerrafondaia e animata da uno spirito davvero forte e determinato avrebbe potuto riformare l'impero e concentrare le proprie forze per sfondare uno dei muri. Conquistare il medio oriente con forze massicce o attaccare le popolazioni barbariche oltre il Reno e lavare l'onta di quella sconfitta. 
Ma quante vite si sarebbero perse? Quanta distruzione avrebbe animato una simile scelta? 
Bastava vivere in pace, difendere i propri confini e godere del risultato ottenuto. 
Un territorio immenso, ben collegato se pensiamo all'epoca, grazie al miglior sistema stradale dell'antichità. E il mar mediterraneo era praticamente solo in mani romane. Veniva chiamato Mare nostrum per un motivo. 

Il problema era però l'esercito. 
Il legionario medio combatteva per due motivi, la patria e il salario (oltre al fatto che a fine campagna riceveva dei veri e propri ''bonus'' allo stipendio. Vale a dire una quota del bottino in schiavi e terre) 
Bisognava mantenere l'esercito attivo ma allo stesso tempo pagarlo. 
Una spesa non da poco se pensate che nel periodo massimo erano quasi  700.000 i legionari effetti, senza contare gli ausiliari. 
Queste immense ma necessarie spese portarono più volte a problemi economici e a svalutazioni della moneta. 

Quindi che fare? 
Torniamo ad Adriano e alle sue politiche militari come esempio.
Ci fu un vero e proprio taglio alle spese (sia monetarie che in termini di vite umane) con l'abbandono della provincia della Mesopotamia. Erano infatti luoghi indifendibile se non con uno sforzo davvero enorme, la complessità del territorio e la lontananza dal cuore dell'impero lo rendevano troppo instabile. 
Al tempo stesso iniziò la costruzione di vere e proprie strutture difensive. 
Ma qui va fatta una precisazione. 
Il vallo che costruì in Granbretagna era una delle poche strutture ''fisse'' vale a dire una fortificazione solida e stabile che avrebbe sancito un confine netto e invalicabile. 
Nel resto dell'impero furono davvero poche invece strutture di questo tipo. 
Era più facile in termini logistici sfruttare conformazioni del territorio (fiumi, montagne ecc) e usare fortificazioni più leggere, con un costo relativamente basso e che permettevano uno spostamento più facile dei confini oltre che una mobilitazione militare più agile (Ecco perché nessuna muraglia europea come in cina). 
Allo stesso tempo continue manovre di addestramento fortemente volute da Adriano mantenevano l'esercito allenato e sempre vigile per ogni evenienza, interna od esterna (la rivolta Giudaica venne repressa nel sangue da Adriano che si guadagno l'eterno odio del popolo ebraico) 

Quindi tutto bene no? 
Giuste riforme giusto metodo esatto? Giusto
Ma stiamo dimenticando un particolare, Adriano non era immortale. E nonostante il sistema degli imperatori adottivi funzionasse alla perfezione, non durò a lungo. 
Dopo Adriano ci furono solo altri due imperatori scelti con questo sistema (ne parleremo in futuro) 

Il figlio di Marco Aurelio, Commodo si dimostrò poco capace nella guida dell'impero. 
Anche se si dimostrò ben voluto dal popolo e dall'esercito (che veniva ben pagato sotto il suo impero) non riuscì a mantenere a lungo il potere. 
Complice il suo stile di vita stravagante e l'antipatia non troppo velata della classe senatoria (di lui parleremo in futuro in merito ad un altro argomento). 
Dopo di lui furono poche le vere e propri dinastie che durarono per più di qualche generazione. 
Ci furono guerre civili e lotte di potere interne per tre secoli. 
Chi non era in grado di mantenere il potere veniva eliminato e chi voleva mantenerlo aveva una sola possibilità. 
Affidarsi alle legioni e al potere delle armi, che però dovevano essere pagati. 
Ed eccoci al punto. 
Una situazione del genere che dura per tre secoli cosa può portare? 
Ci furono vari tentativi per arginare la caduta. 

La Riforma monetaria di Caracalla è uno degli esempi più interessanti. 
L'esercito romano aveva dei costi sempre più alti ed esorbitanti ( Circa 3/4 delle spese dell'impero per intenderci) quindi per mantenere la paga Caracalla attuo questa riforma che in pratica diminuiva il valore effettivo della moneta portando ad una svalutazione visto che diminuiva la percentuale di metallo nobile (oro e argento) nella moneta. 
Altra riforma importante fu la Costitutio Antoniniana che dava ad ogni cittadino che viveva nei confini imperiali la cittadinanza romana. 
A noi può sembrare una manovra benevola socialmente parlando, ma diciamo che l'intento imperiale non era dare più diritti ma più doveri, come il pagamento delle tasse e la leva militare. 

L'impero quindi andava verso problemi sociali ed economi sempre più gravi. 
La sua grandezza spingeva l'imperatore a stare sempre in movimento in quanto sui compito era difendere ed amministrare l'impero e quindi la sua presenza era richiesta in varie zone a seconda del problema in questione. Gli imperatori si spostavano con gli eserciti e spesso venivano uccisi dai propri pretoriani che eleggevano un successore che avrebbe dovuto portare più ricchezza ai soldati stessi. 
Questo portava appunto a nullificare ogni riforma nel corso del tempo e a portare a sempre maggiori spese oltre che ad un altro grave problema. 
Il cuore dell'impero un tempo era Roma ma nel corso del tempo la sua centralità perse sempre più importanza, il declino della classe senatoria che ormai aveva perso quasi del tutto il proprio potere portò ad una mancanza di quel potere centralizzato che aveva di fatto costruito l'impero. 

Fu l'imperatore Diocleziano a capire che il sistema di governo era ormai troppo instabile e necessitava di un cambiamento che portasse nuova stabilità. 
Con lui nasce la Tetrarchia e la prima divisione dell'impero. 
Due Cesari e due Augusti  (che prima erano titoli appartenenti ad un solo uomo) vennero divisi. 
Gli Augusti erano i due veri e propri imperatori e i Cesari erano i loro vice ed eredi. In questo modo il potere era più facilmente gestibile. Tutto questo in un primo momento funzionò, l'inflazione e le spese non diminuirono ma il loro aumento fu rallentato. 

Questo fino a quando non scoppiò un altro periodo di guerre civili che portò alla vittoria Costantino nel 306 d.C. 
Con lui il potere torna nelle mani di un solo uomo. 
Ma avete fatto un calcolo? 
Dal 117 d.C al 306 d.C l'impero romano aveva avuto più discese in basso in campo economico, sociale, politico che salite. 
E le cose non sarebbero migliorate. 

L' imperatore Teodosio detto il Grande ( solo dagli storici Cristiani...ne parleremo in futuro del perché) fu l'ultimo imperatore in effetti. 
Dopo di lui l'impero fu definitivamente diviso e mai più unificato. 
I suoi figli Onorio e Arcadio furono i primi imperatori d'occidente e d'oriente. 


Ad occidente la situazione era ormai Tragica. 
Le lotte di potere erano sempre in movimento e la mancanza di un istituzione forte ed onesta si faceva sentire. 
L'esercito bisognava di riforme strutturali adeguate e anche l'economia non era florida come in oriente. 

Quindi...dopo tutto questo pippone assurdo cosa avete capito? 
Si arrivano i barbari è vero, farseli clienti e farli entrare dentro i confini romani per salvarli dagli Unni non è stata una buona idea. 

Ecco a voi dunque...causa ed effetto. 
A voi le somme. 

L'intento di questa rubrica è interrogarci su alcuni eventi storici importanti, comprenderli e capire che la storia ha molte sfaccettature nascoste e altre in bella vista che però vengono ignorate. Dobbiamo dare un interpretazione personale è vero, ma anche una valutazione oggettiva dei fatti. 
Può sembrare un contro senso, ma vi faccio un esempio. 
Da quello che avete letto potete pensare che la caduta dell'impero romano sia avvenuta in un anno specifico oppure che sia stata una discesa protratta in più secoli. 
Sono valutazione soggettive, ma oggettivamente bisogna prendere in esame tutti gli eventi che hanno portato a quel determinato giorno in cui e insegne romane furono spedite a Costantinopoli. 

Poi per me, parere puramente personale, la caduta dell'impero romano è nata...*rullo di tamburi*... 
Quando la repubblica è diventata un impero.
Il perché ve lo dirò un'altra volta però

Grazie per aver letto, spero di aver catturato il vostro interesse. 



venerdì 18 gennaio 2019

GRUPPO DI LETTURA "REGINA DELLE OMBRE" DI SARAH J. MAAS - TAPPA 5 (CAp 52-67) LA TAPPA MALEDETTA!?

Mega ritardo....no sul serio mega ritardo.
Allora questa tappa è stata rimandata troppo, a volte per motivi seri a volte perché mentre scrivevo mi addormentavo...o non sapevo cosa scrivere.
Se pensate poi che ho letto il libro in volata capite ancora di più lo strano disagio.



Disagio già...prima di iniziare con la vera e propria tappa ci terrei a dire che il disagio ha permeato la lettura di questo libro. Dato che le pagine si staccavano.
Si le pagine si staccavano non scherzo.





 Un dolore assurdo ve lo giro. Ma ho voluto tenermi il libro cosi, come monito. (mai fidarsi della mondadori dato che il problema non è stato solo mio)

Comunque a parte questo iniziamo con la tappa.


MANON TI AMO! 
Allora volete o non volete amare questa strega? Unica donna che è riuscita a scuotere Dorian sotto il controllo del demone e ancora fresco fresco di perdita amorosa
I suoi occhi sono la chiave, cosi come la vera natura delle streghe. Che sono la razza più interessante dell'intera saga.
Lei però rimante il top tra le top, per me almeno. Cosi forte e fiera da non volersi piegare nemmeno di fronte al re, solo sua nonna riesce quasi a tenerla a bada ma non del tutto come si era già iniziato a
Ma quanto è tosta? 
vedere. Il rapporto con le sue compagne sempre più solido poterà a molte svolte secondo me. E anche altro, anche il rendersi conto di molte cose come abbiamo già visto e vedremo.
Quando la sua incertezza nel dare al duca una congrega di streghe da usare come incubatrici si faceva più forte, io avevo già capito che Manon ha un cuore. Per quanto ha dato sempre prova di essere crudele in fondo dentro di sei lei è buona, ma cresciuta da sua nonna in un certo modo ha perso la capacità di comprendere cosa prova realmente.
Ciò nonostante la sua fedeltà alla propria razza (e alle tredici guerriere sue sottoposte) è una chiara prova di ciò che è realmente.


Robin Hood e la sua corte
Non so perché l'ho pensato mi ha ricordato Robin Hood Aelin, o almeno il suo modo di agire. Quando in questi capitoli vanno a salvare Lysandra, la preparazione e tutto il resto mi ha ricordato le azioni di guerriglia del celebre ladro (libri film cartoni ecc)
Un piccolo e forte gruppo che con azioni veloci e con obbiettivi calcolati riescono nei loro intenti.
Abbiamo già visto come la ragazza sappia usare anche il cervello e non solo la sua forza e le sue abilità.
Ormai poi è circondata da un bel po' di ''pezzi grossi'' che compongono la sua neonata corte. Quindi le
Chaol e Aelin che preparano il piano di salvataggio
sue azioni possono essere letali e precise.
Una cosa che hanno notato anche i suoi nemici.
Comunque il suo rapporto con Lysandra per quanto assurdo io l'ho apprezzato. Il cambio del personaggio (non copriamoci gli occhi è un vero e proprio cambio) mi è piaciuto nonostante la mezza assurdità. Anche la scoperta delle sue capacità.
Insomma la Maas per me sa sempre come aggiungere quel particolare che per quanto assurdo e senza senso piace.





Chaol fra dubbi e certezze
Devo ammettere che il capitano ha guadagnato molto in questo libro. Da rigido e inflessibile uomo con una scopa nel...em lasciamo perdere. Comunque lui ha dimostrato una complessità molto superiore rispetto ad altri personaggi (Rowan...si non mi piace lui) ma comunque. E' diventato un pezzo grosso dei ribelli e ha salvato chissà quante vite, ma tutto in nome del suo regno. In fondo non ha mai tradito se stesso e sopratutto il suo amico.
Durante il salvataggio di Lysandra il suo pensiero era rivolto proprio a Dorian e alla sua volontà di liberarlo dal suo destino.
Avrebbe volentieri vissuto con quel peso nel cuore pur di non vederlo compiere atti immondi sotto il giogo di una creatura demoniaca. Se non è amicizia questa non so che dirvi.




Purezza. 
Asterin...si inizio ad amare anche lei. Evidentemente le Becconero hanno quel qualcosa che mi attira. Manon resta per me la migliore ma lei è davvero vicina alla cugina.
Il racconto della sua storia è stato davvero commovente. Tutto quello che ha passato, quello che ha perso. E nonostante tutto si è rialzata, ha raccolto tutto quello che aveva dentro di se e lo ha usato per
sostenere Manon, perché ai suoi occhi lei era l'unica in grado di portare il proprio clan alla grandezza, la vera grandezza a cui sono destinate.



Un messaggio di speranza
Ok mi sono concentrato troppo su di loro, ma dai? Il messaggio finale di Manon alla ''nemica leale''
Ho detto tutto.
LEGGETEVI IL LIBRO!!!!!!!!

Ecco le altra tappe caso mai ve le siate perse...e ancora scusatemi per il ritardo.

TAPPA 1 - venerdì 28 dicembre 1-10 The Paradise of Books
TAPPA 2 - mercoledì 2 gennaio 11-24  Fantasticamente sognando
TAPPA 3 - venerdì 4 gennaio 25-37 Books like if it's raining
TAPPA 4 - lunedì 7 gennaio 38-51 We found wonderland in books
TAPPA 5 - giovedì 10 gennaio 52-67 Tutto scorre nella mia testa (Si oggi è 18 lo so) 
TAPPA 6 - domenica 13 (?)  gennaio 68-89 C'era una volta un foglio 


mercoledì 12 dicembre 2018

Gruppo di lettura "La corona di fuoco" di Sarah J. Maas (Quinta tappa- cap 37/45)

Torna il gruppo di lettura più scoppiettante che ci sia. 
La lettura della saga ''Il trono di ghiaccio'' continua e oggi è arrivata la quinta tappa del terzo libro. 
Vediamo cosa accade quindi 




Qualche piccola aggiustatina. 
Abraxos non è ancora abbastanza forte per dare il meglio di se, e far vincere il torneo a Manon. Un bel problema per la nostra strega preferita che si è data da fare per farlo diventare una macchina da guerra. Il fiato sul collo della tenera nonnina non aiuta e così Manon ha un idea per rinforzare le ali. 

Il programma preferito di Manon

Abbiamo già sentito parlare di alcuni ragni speciali. Esseri più che senzienti in grado di tessere una tela speciale, una tela che vale più dell'oro e di qualsiasi altro oggetto prezioso. Nel libro prequel viene detto che un pezzettino di quella tela può far diventare ricco un uomo. Peccato che i Ragni non vogliano denaro per venderla. Nell'unica transazione descritta fino ad ora i ragni avevano preso all'uomo anni di vita, facendolo diventare prematuramente vecchio. 
Quando Manon si reca dai ragni per chiedere la tela, questi gli chiedono la sua bellezza...Manon non è che sia particolarmente affezionata al suo bel faccino. Ma rifiuta l'offerta preferendo rubare la tela. 
Poi la fa impiantare nelle ali di Abraxos, come se denti e artigli di ferro non bastassero 


Rubare a questi cosi...che vuoi che sia? 

Comunque la nostra coppia preferita è sempre più agguerrita (rima involontaria) anche se Abraxos ancora ha molte difficoltà. Iska (la strega erede delle gambegialle) non aiuta certamente e si becca una bella punizione per aver colpito Abraxos. Qui si vede quanto Manon si sia ormai affezionata al suo cucciolo. 
La adoro sempre di più! 
Che dire...


Celeana...pardon Aelin e i bollenti spiriti. 
Quanti di voi hanno amato le parti di Aelin e Rowan? Io no, le ho trovate un po' noiose, forse perché iniziavano a starmi sulle scatole piano piano. Lei cocciuta come un mulo, lui stronzo e davvero odioso. 
L'avergli bruciato un polso però non ha fatto altro che avvicinarli. Io già sentivo puzza di nuova coppia, ma piano piano ho avuto sempre più conferme. Per ora stanno bene insieme...una coppia di principini boriosi però. Dorian come regalità a mio avviso li batte 150 a 0...oh sarò di parte magari. 
Comunque ho trovato interessante che almeno lui sapesse fare i tatuaggi, un qualcosa di artistico non guasta nei personaggi un po' troppo superbi. 
Se non avessero litigato?..Nah sarebbe andata allo stesso modo

Comunque l'addestramento procede e durante una piccola festicciola Fae il buon e saggio Rowan incoraggia Aelin ha usare il proprio potere.
Ora io non sono un esperto di magia, ma qualcosa credo di aver capito. 
Aelin ha problemi nel controllo, il suo maggior difetto sta li. Infatti accendere una piccola candela gli riesce difficile senza avere l'effetto di un lanciafiamme. Quindi perché portarla tanto al limite? Non sarebbe stato più saggio (data la portata dei suoi poteri) andare a piccoli passi? 
Ok poi ci viene detto che Rowan non aveva tutte le informazioni sul passato di Aelin quindi non aveva valutato a pieno l'emotività della ragazza, scambiandola per pura e semplice cocciutaggine e boriosità, ma questo è un errore da principiante. Poi dare la colpa alla propria regina non è da bravo sguatte...em cavaliere...


Aelin durante una tranquilla lezione di magia con Rowan 



Principino innamorato...capitano preoccupato. 
La storia di amore di Dorian e Sorscha continua ad essere tenera, anche se forse un po' troppo campata in aria per essere spuntata così a caso. Ma non è forse cosi che nasce l'amore? Per me si quindi li adoro vederli insieme, e poi Dorian ha bisogno di tutto il conforto del mondo punto! 
Chaol invece sembra sempre più sul punto di stravolgere il proprio mondo, ha sempre un faro che lo guida, la speranza di un mondo migliore nelle mani di Dorian, ma c'è ancora in lui tutto l'affetto per Celeana. 
L'alleanza per quanto precaria con Aedion (personaggio che adoro) sembra sempre sul filo del rasoio ma entrambi sembrano spinti dalla voglia di aiutare la medesima persona...o forse non è cosi? Nel senso...è la stessa persona? 
Comunque Chaol sta facendo quello che in dieci anni di ribellione nessuno ha saputo fare. Raccogliere le giuste informazioni. Certo è stato aiutato da due importanti fattori, la sua posizione di capitano e le informazione ricevute da Celeana. 
Ma mi chiedo lo stesso quanto siano stupidi questi ribelli, Nehemia in primis che sapeva un sacco di cose...
Dubbie e incertezze che si concretizzano strada facendo. 

Bene non ho altro da dire in merito...e voi che ne pensate di questi capitoli? 
Vi ricordo che mancano ancora due tappe e se avete perso quelle precedenti andate a recuperate mi raccomando! 
A presto...con la prossima quinta tappa. 


CALENDARIO DELLE TAPPE

TAPPA 1: 26 novembre: da capitolo 1-10 ● Il tempo dei libri
TAPPA 2: 30 novembre: 11-20 ● Divoratori di libri
TAPPA 3: 04 dicembre: 21-28 ● Made for books
TAPPA 4: 08 dicembre: 29-36 ● Libri, libretti, libracci

TAPPA 5: 12 dicembre: 37-45 ● Tutto scorre nella mia testa
TAPPA 6: 16 dicembre: 46-56 ● The Paradise of Books
TAPPA 7: 20 dicembre: 57-68 ● C'era una volta un foglio

sabato 17 novembre 2018

Gruppo di lettura "La corona di mezzanotte" tappa 5 (capitoli 37-44)

Salve gente, eccoci qua con la quinta tappa (vi avviso che se tutto va bene anche la prossima quinta sarà mia, ormai mi sono fissato).
Comunque torniamo a noi, dove eravamo rimasti?


Per non pensarci butto tutto. 
Celeana si ritrova con il cuore spezzato, la morte della sua amica l'ha profondamente segnata. Certo noi lettori siamo più preoccupati per altro. Inutile che lo nascondiamo la maggior parte di noi (come detto anche da Giusy nella sua tappa ) è rimasta più turbati dalla rottura fra lei e Chaol. Ma lei invece no, la morte dell'amica l'ha scossa talmente tanto da farle pensare di togliere dalla vista ogni oggetto che gli ricordasse l'amica.  Quindi nuovo guardaroba e profonda tristezza.
Personalmente sono riuscito a provare molta empatia con lei. Mi faceva proprio pena, era come vederla. Ed è stata un'emozione profonda che mi ha sorpreso (questo libro lo fa in strani modi).
Il tributo alla sua amica è stato davvero commovente.




Per non pensarci ci penso
Nehemia qui mi è molto antipatica...si ok non c'è più tecnicamente ma lei insieme a Mort hanno fatto di tutto per darmi su i nervi. Perché organizzare astrusi piani o essere tanto seccanti? Perché non parlare mai chiaro? Già qui sentivo la puzza di bruciato. Lei ed Elena l'hanno fatta grossa secondo me.
La stessa logica di Silente nell'ordine della fenice...o in tutta la saga. Non dare tutto al protagonista per farlo arrivare da solo alla conclusione...già molto furbo. 
Per non parlare di Mort, io avessi a che fare con lui studierei magia solo per scoprire un modo per torturarlo. Non scherzo! Chiederei alla fata madrina di trasformarlo in un bambino vero e poi lo farei crescere...per prenderlo a calci! 
Comunque, finalmente Celeana arriva alla soluzione dell'enigma che la porta di fronte ad un altro enigma. Una poesia criptica ma sufficientemente chiara da portarla ad avere qualche elemento in più su cui riflettere. 
Un ultima cosa...solo io mi immagino Mort come uno dei personaggi della bella e la bestia? 


Me lo immagino con sta faccia ma tutto bronzato


Ti guardo da lontano e mi struggo. 
Chaol ma che mi hai combinato, da amante delle orecchie (chi la capisce?) mi passi a Stalker? Ok ammetto che la situazione qui è un pochino complicata ma solo io ho avuto questa sensazione? 
Però non può che farmi tenerezza, il suo modo di fare ancora preoccupato per lei ancora alla ricerca di un modo per proteggerla e svelare qualcosa del suo passato. Purtroppo gli eventi sono precipitati contro di lui secondo me, ammettiamolo. Celeana ha perso un amica si, ma un amica che la voleva usare per questo non gli diceva tutto. Mentre Chaol ha tenuto i suoi segreti per proteggerla iniziando ad andare contro tutto quello in cui credeva, il suo onore e la sua fedeltà. Quindi mi riguadagna punti anche se non prevedo belle situazioni per lui. 


Lana d'acciaio per una corretta igiene orale 
La parte più succosa di questi capitoli riguarda Gambegialle (penso sempre a una gallina) 
La strega infatti è già stata utile al nostro bel principino. Ma ora lo diventa ancora di più per la nostra eroina, e soprattutto per tutti noi. 
Finalmente ci viene svelato il mistero, e anche se non vengono subito chiariti tutti i punti, si può già iniziare a collegare qualcosa. 
Antichi sortilegi, popoli e razze ormai scomparse. 
Qui non so se è giusto o meno ma la storia dei Fae e dei Valg mi ha ricordato molto le leggende irlandesi. Ho subito collegato la loro lotta a quella dei Fomori e dei Tùatha Dé Danann (per chi conosce queste leggende mi dia conferma). Magari la Maas ha preso ispirazione proprio da queste leggente? 
Interessante la storia delle pietre, della loro potenza di ciò che possono portare nel mondo...o togliere a quanto pare. 
Tutto molto intrigante e finalmente ci viene dato il motore immobile della saga, ciò che ha fatto muovere gli ingranaggi e plasmato gli eventi della saga. 
La cosa che mancava in questi libri infatti era questo. 
Per farvi un esempio, gli estranei che si apprestano a distruggere il mondo, o ancora l'unico anello che deve essere distrutto. 
Beh qui abbiamo queste ''pietre magiche'' che possono portare distruzione e regalare il mondo ad un pazzo tirannico...non diciamo chi. 
Comunque Gambegialle riceve la giusta ricompensa.. Mi chiedo cosa accadrà in futuro. 
Fino ad ora non sono apparse molte razze, anche se spesso nominate. Le streghe dai denti di ferro sono interessanti, cosi come le loro nemiche e tutti gli altri esseri fantastici. Spero appaiano più spesso in futuro

La colazione di una strega




La ricetta per i guai. 
Ok meglio tirare le conclusioni secondo me. Perché qui i capitoli volano ma il succo ancora manca.
Fra Mort che andrebbe sciolto in un pentolone, Dorian che deve prendere ansilitici e Celeana che finalmente ci capisce qualcosa, le pagine volano ma ci sfugge lo stesso l'elemento chiave.
Però tutto inizia a combaciare e ad incastrarsi. Anche grazie ad alcune gite nel castello, dove Celeana viene Stalkerizzata ancora da Chaol.
Dorian che invece cerca di capire che gli succede capita anche in mezzo al casino.
Il castello infatti ha un ospite particolare, qualcuno...o qualcosa che non è del tutto amichevole diciamo. Sappiamo già di cosa si tratta e lo sa anche Celeana, il problema e che gli altri due non si rendono conto del pericolo.
Ma la nostra scooby gang potrà farcela?
Grazie a Dorian si, lui è un pezzo della scacchiera molto più importante di quanto mi aspettassi. Ora non voglio far arrabbiare nessuna sua fan, ma lui nel primo libro era insipido ammettiamolo. Un principe, ok un vero principe. Nobile nell'animo e bello d'aspetto. Ma gli mancava qualcosa che lo elevasse, ed eccolo qui.





Corri! 
La dichiarazione finale di Celeana dopo aver visto di cosa è capace l'amico non dovrebbe lasciare stupiti. Ormai loro sono amici, amici veri. Questo rapporto è molto interessante e se quello con Chaol non avesse bruciato di passione non lo avrebbe mai superato nel guadagnare il mio interesse. 
Vediamo cosa succederà allora. 


Per concludere. 
Questi capitoli sono volati come tutto il libro da metà in poi. Il susseguirsi degli eventi e le nuove informazioni gettano un quadro più chiaro della situazione. Il re e il suo braccio desto ora iniziano ad avere connotati più da ''signore oscuro''. Cosa che non mi dispiace affatto. 
Continuo a non capire Elena e Nehemia che sembrano fare di tutto per complicare la vita alla possibile salvatrice del mondo. Sarà tutto un disegno ben congegnato e che sicuramente darà i suoi frutti...ma resta stupido come un opossum ubriaco.

Si conclude così questa tappa. Io vi aspetto per la prossima e non vedo l'ora di iniziare il nuovo libro!!

Vi ricordo che se vi siete perse le precedenti le potete trovare qui Tappa 1Tappa 2Tappa 3Tappa 4










venerdì 19 ottobre 2018

Quinta tappa del gruppo di Lettura ''Il trono di Ghiaccio'' (cap 37-47)






Celaena Sardothien imprigionata nelle miniere di  Endovier riceve una visita che cambierà la sua vita. Il principe Dorian. Egli vuole che l'assassina sia il suo campione durante le prove che decreteranno chi sarà il paladino del re. (modo elegante per dire assassino personale). Per decretare il vincitore vengono organizzate una serie di prove che solo un vero paladino può superare. Non sarà facile per Celeana dimostrare di essere molto più di quello che appare. Come se non bastasse ci sono strani misteri che la coinvolgono, strane presenze, strani segni. Un passato misterioso, un mondo mutato dall'ambizione di un tiranno. E per complicare ancora le cose il cuore di due uomini che la bramano.

Allora dove eravamo rimasti?
Ah si Celeana che va al tempio, perché non si nega a nessuno un po di fede...giusto Chaol? Ho sempre trovato affascinante qualsiasi descrizione delle religioni dei libri fantasy. Forse perché penso sempre a Cazaril e alla sua fede verso la Figlia e il Bastardo. Non saprei.
Quello che ero più interessato rispetto a quei due dormiglioni di Celeana e Chaol. Anche se ammetto che ancora fatico ad immaginare gli edifici di ''ghiaccio'' (cristallo in realtà).
I battibecchi sono sempre divertenti. Certo che però Celeana se le va a cercare, andare al ballo...che oltraggio!
Ok ok vietarlo proprio a lei è un po' da fessi...e diciamocelo Dorian e Chaol non brillano per furbizia ed acume se si tratta della bella assassina.





Balliamo?
Ok diciamo che voglio assistere a feste e balli di nobili, nulla fa scatenare gli ormoni di un principe così come i balli. Peccato che però le cortigiane e lady Kaltain che si è mangiata il suo fegato e forse quello di mezza popolazione del regno. Non provo nemmeno rabbia o odio verso i suoi confronti sapete?
Ok la viziata e antipaticissima arrampicatrice sociale che cerca di usare la propria bellezza per guadagnare la posizione più alta...fa tanto film adolescenziale americano.
Però dai...è un po' tonta e fa tenerezza per quanto lo è.


Piccoli capitani crescono.
Persino il Grinch ha avuto un incicciamento del cuore alla fine. E volete che il capitano Chaol non subisca la stessa sorte? Beh dai scherzo, lui ha sempre avuto un cuore. E più avanti si scoprirà come mai ha un po' di timore nell'approcciarsi al gentil sesso. Si perché non è solo una questione di ''lavoro'' anche se ammetto che lo pensavo. Questo lo rende decisamente un personaggio più complesso e intrigante di quanto si pensi...non che io pensi che sia scialbo o altro...posate i forconi per piacere.
Comunque i sentimenti ci sono e iniziano ad uscire nonostante i blocchi.







La palestra dei cattivi
Il mistero è svelato...anzi il doppio mistero. Come fa Caino ad avere quei muscoli pur non avendo The Rock come compagno di allenamenti? Beh è semplice imbroglia!!!
I ''fortunati'' tunnel che si trovano in ogni dove nel castello. ''Oh un entrata proprio in quella camera...''(si certe coincidenze mi suonano sempre strane).
Comunque sembra che qualcuno utilizzi i muscoli degli altri per ingrossare i propri...la magia sparita...non tutta.
Ok sono troppo critico ma leggete il libro e capirete!






Autofriendzone...
Tenerissimo Dorian che si fa mille domande...mille dubbi. Qui dimostra molto più spessore d'animo e bontà per il cuore della fanciulla di quanto abbia mai fatto. Davvero apprezzata come crescita del personaggio. Però davvero secondo me l'amicizia è la miglior via per questi due.









Banale prova finale...ma comunque esaltante.
Beh cosa aspettiamo? Che i piani per l'imbroglio vadano a buon fine? No vogliamo sangue...del cattivo. Vogliamo Celeana che fa il bello e il cattivo tempo con le teste dei tre stronzoni.


Per concludere.
Allora penso che questi capitoli siano belli pieni di roba, più misteri, più risposte, altri misteri, altre risposte.
Stiamo vivendo la vita di Celeana a pieno, pregi e difetti di questa ragazza raccontati talmente bene da sentirli mentre si legge.
Si forse io ho chiuso un po' troppo gli occhi rispetto ad alcuni difettucci che noto. Ma alla seconda lettura mi sto esaltando come un ragazzino. Adoro cercare dettagli che svelino qualche indizio in più sui vari misteri che permeano la storia, adoro emozionarmi quando si passa alla parte più ''romance'', adoro questo libro gente.



Le altre Tappe 
TAPPA 1: lunedì 8 Ottobre: da capitolo 1 a 8 ● C'era una volta un foglio
TAPPA 2: giovedì 11 Ottobre: da 9 a 17  Honey, there are never enough books
TAPPA 3: domenica 14 Ottobre: da 18 a 26 ● La tana di una booklover
TAPPA 4: mercoledì 17 Ottobre: da 27 a 36 ● Made for books!
TAPPA 5: sabato 20 Ottobre: da 37 a 47 ● Tutto scorre nella mia testa 
TAPPA 6: martedì 23 Ottobre: da 48 a 54 ● Il tempo dei libri

E poi dal 24 ottobre partiranno le recensioni sugli altri blog che partecipano
Honey there are never enough booksLa cercatrice di storieVivere tra le righeLa tana di una bookloverEleonora's Reading RoomLibri, libretti, libracciBooks like if it's rainingMade for books! BookaholicIl tempo dei libriC'era una volta un foglioThe wonderful nerd life of SofiaHook a bookWe found wonderland in booksTutto scorre nella mia testa.